Coronavirus e toelettature chiuse – facciamo il punto della situazione.
In questo articolo cercherò di fare chiarezza ed analizzare alcuni aspetti in merito alla prolungata chiusura che sta tenendo ferme le toelettature di tutta Italia.
E’ giusto che le Istituzioni abbiano chiuso le toelettature?
Si, a mio parere è stata una scelta corretta. La pandemia ci ha colti impreparati, ha colpito il nostro Paese in maniera improvvisa e ci ha dimostrato che non eravamo pronti ad affrontare la situazione. La misura restrittiva che ci ha fatto chiudere è stata presa sull’onda dell’emergenza e con l’obiettivo di ridurre al minimo la circolazione delle persone.
Ora però stiamo facendo fatica a ripartire e se nulla cambierà nei prossimi giorni la riapertura delle toelettature è prevista per 1 giugno alla stregua di parrucchieri e centri estetici.
Chi conosce le toelettature e sa come si svolge il nostro lavoro è consapevole di quanto sia basso il rischio di contagio, paragonabile o addirittura inferiore a servizi che stanno ripartendo o che non hanno mai smesso di funzionare.
In breve possiamo dire che la maggior parte delle toelettature lavorano solo su appuntamento, il contatto tra persone è quindi limitato alla consegna e riconsegna dell’animale; adottando quindi misure e dispositivi di protezione come mascherine, occhiali, guanti – tra l’altro già utilizzati in condizioni normali – e disinfettando gli ambienti di lavoro possiamo affermare con ragionevole certezza che il nostro lavoro è sicuro, sia per noi che per i nostri clienti.
Ma allora perché le toelettature sono ancora chiuse?
Per rispondere a questa domanda ho cercato di fare un’analisi obiettiva che non tiene conto solo della situazione attuale ma di riflessioni e situazioni che partono da lontano.
- Il motivo principale per cui al momento siamo chiusi è una semplice equazione matematica. La nostra attività rientra nella categoria “ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI PER LA PERSONA” (cod. Ateco 96.0), come sotto-categoria nelle “ATTIVITÀ DI SERVIZI PER LA PERSONA NCA” (cod. Ateco 96.09) per giungere ai “SERVIZI DI CURA DEGLI ANIMALI DA COMPAGNIA (ESCLUSI I SERVIZI VETERINARI)” (cod. Ateco 96.09.04). Il problema nasce quindi dalla prima categoria di appartenenza dove rientrano altre sotto-categorie di attività ben diversa dalla nostra come parrucchieri, centri estetici, lavanderie, pompe funebri e centri il benessere fisico… insomma un bel calderone di lavori accomunati solo da un unico codice Ateco di appartenenza.
A più riprese negli anni le associazioni e federazioni di settore hanno cercato di far riconoscere ufficialmente la nostra professione ma ad oggi come è evidente senza alcun risultato, il riconoscimento ci avrebbe permesso forse ora di avere un codice diverso che avrebbe fatto la differenza in questa situazione e sarebbe stato un cruciale discriminante per la riapertura delle nostre attività.
- Altre motivazioni che indirettamente potrebbe aver inciso sulla riapertura sono più velate che a mio avviso hanno un certo peso. La toelettatura è ormai da anni esaltata e vista come un fattore esclusivamente estetico dove anche tra gli addetti del settore si fa a gara a chi esegue il taglio più bello e stravagante, si propongono nuove mode raccapriccianti di cui ho già parlato in precedenza (vedi articolo), si esaltano saloni di bellezza con annessa SPA e massaggi dedicati ai 4 zampe.
Questa visione distorta che gli stessi toelettatori hanno cercato di conquistare non sembra per nulla aiutare il nostro settore che dovrebbe puntare i riflettori su un più importante ruolo che questa professione può e deve svolgere ovvero il BENESSERE ANIMALE concentrandosi in primo luogo sulla cura e l’igiene, acquisendo così anche un ruolo di supporto al settore veterinario per tutte quelle patologie che necessitano di trattamenti particolari per la salute dell’animale domestico.
- L’ultimo punto su cui vorrei porre l’attenzione rientra nel campo legislativo. Negli anni si sono fatti grandi passi avanti riconoscendo al cane e al proprietario diritti e doveri impensabili fino a qualche decennio fa; ma rimane comunque che i cani vengono considerati nel sistema giuridico italiano come delle cose, dei beni che possono essere oggetto di scambio e compravendita. Tralasciando le considerazioni che possono essere fatte su questa definizione è evidente che in questa situazione di emergenza la loro importanza viene in qualche modo declassata e messa in secondo piano.
Perché alcune toelettature lavorano e cosa si sta facendo per una riapertura anticipata?
Nella confusione generale alcune toelettature, fortunatamente poche, stanno lavorando appigliandosi alle più stravaganti scuse mettendo così a rischio la propria attività ed il cliente stesso che non ha alcun motivo valido per poter portare il cane a toelettare. Il Decreto parla chiaro e non lascia libera interpretazione o eccezioni. Tutte le toelettature devono al momento rimanere chiuse comprese quelle all’interno di pet-shop e che lavorano a domicilio nei furgoni e non è possibile neanche effettuare servizi di emergenza dietro prescrizione veterinaria.
In questi casi, sia la toelettatura che il proprietario dell’animale sono passabili di sanzioni in quando stanno violando il decreto effettuando lavoro e spostamenti al di fuori delle motivazioni valide permesse dal Decreto.
L’unica strada percorribile al momento è quella di affidarsi alle associazioni e federazioni di categoria che stanno facendo pressioni sulle Istituzioni per far chiarezza e portare alla luce l’utilità dei nostri servizi e la bassa incidenza di rischio di contagio che riveste.
Ancora un po di pazienza… La F.N.T. sta portando avanti un grande lavoro per tornare prima possibile ad occuparci dei nostri amici a 4 zampe!
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